AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI DOMANDE PER L’ACCESSO AI PERCORSI DI ASSISTENZA ALLA SOCIALIZZAZIONE DEDICATA AI MINORI E ALL’ETA’ DI TRANSIZIONE FINO A 21 ANNI CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO TRAMITE VOUCHER Finanziato a valere sul “Fondo

È indetto apposito Avviso Pubblico finalizzato al sostegno delle famiglie dell’Ambito Territoriale Sociale 7, per la fruizione di percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai 21 anni di età con disturbo

  • Data: 14.07.25
  • Data di ultima modifica: 14.07.25

Il presente avviso intende sostenere le famiglie residenti nei 7 Comuni dell’Ambito Territoriale
Sociale 7 (Avetrana-Fragagnano-Lizzano-Manduria-Maruggio-Sava-Torricella) per la
fruizione di percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione
fino ai 21 anni di età con disturbo dello spettro autistico.
La misura è finalizzata a garantire una migliore qualità della vita ed una maggiore inclusione
sociale dei soggetti destinatari attraverso la partecipazione alle attività extracurriculari ludiche,
sportive, culturali attive a livello territoriale.

L’intervento si realizza attraverso l’erogazione di percorsi di assistenza alla socializzazione
dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai 21 anni con disturbo dello spettro autistico.
Le famiglie potranno fruire dell'erogazione di un voucher fino ad un massimo di € 500 a rimborso
delle spese per:
• la frequenza di percorsi di assistenza alla socializzazione dei minori e all’età di
transizione fino ai 21 anni con disturbo dello spettro autistico.
Si specifica che i percorsi dovranno rispondere alle seguenti finalità:
-integrare i minori e gli infraventunenni affetti da disturbo dello spettro autistico ad attività
extracurriculari;
-garantire alle famiglie con figli disabili il diritto ad avere una opportunità di svago, socialità e
divertimento;
-favorire occasioni di confronto tra famiglie, con altri genitori e altri fratelli e sorelle con vissuti
simili;

-rinforzare i legami tra i componenti della famiglia
stessa; -promuovere attività di inclusione e pari
opportunità;
-combattere ogni forma di discriminazione e promuovere i diritti umani;
-ritrovare fiducia in se stessi e rinnovare la speranza in un futuro possibile;
-fare in modo che la disabilità non sia un patrimonio delle famiglie, ma una responsabilità di
tutti e un’azione di giustizia sociale;
-coinvolgere l’intera famiglia aiutandola a sviluppare e rinforzare sistemi di supporto attraverso
la relazione con le altre famiglie e con l’intero gruppo di lavoro;
-regalare a tutta la famiglia una esperienza che sia il meno limitata possibile dagli effetti della
patologia;
-creare “ponti” virtuosi tra attività educativa prestata in ambito scolastico e percorsi di
socializzazione extrascolastica, possibilmente, con l’utilizzo della medesima figura
professionale e in piena attuazione di quanto previsto dall’art. 92 R.R. n. 4/2007 (Servizio per
l’integrazione scolastica e sociale extrascolastica dei diversamente abili) al fine di assicurare la
continuità e l’efficacia del progetto educativo individualizzato;
-prendere in carico gli aspetti sociali della patologia valorizzando le competenze individuali,
individuando le attitudini, potenziando i punti di forza in modo da offrire opportunità in linea con le
proprie passioni;


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